Il turismo del divorzio

Anche in Italia il numero dei turisti del divorzio aumentano esponenzialmente. Si tratta di tutte quelle coppie che decidono di partire e divorziare all’estero, poiché i tempi sono decisament più brevi e celeri. Questa nuova moda, alla quale è stato dato il nome di turismo divorzile, presuppone dei viaggi all inclusive, messi a punto dai vari tour operator, specializzati in questo fenomeno, che promettono e pubblicizzano offerte particolarmente low cost.

“In media in Italia quando la coppia è d’accordo su tutto (casa, mantenimento e affidamento dei figli) per ottenere il divorzio, devono passare almeno quattro anni. Quando invece vi è un conflitto e vi sono sbocchi in appello e in Cassazione si arriva ad attendere dagli otto ai dodici anni per ottenere lo stato libero” – Queste le parole dell’avvocato Gian Ettore Gassani, nonché presidente dell’Ami, ovvero Associazione avvocati matrimonialisti italiani.  Ciò fa ben capire il motivo che spinge anche gli italiani a spostarsi all’estero per accelerare la tempistica dei divorzi. Aggiunge Gassani: “Si calcola che negli ultimi sette anni circa 9.000 coppie hanno adito il giudice straniero per ottenere il divorzio, ma i numeri sono destinati ad aumentare perché in Italia 4 coppie su 10 finiscono in Tribunale”.

Ecco che allora appare così chiaro ed evidente anche il risvolto economico nei Paesi che permettono questi divorzi lampo. Ad esempio in Romania stanno nascendo delle vere e proprie agenzie che permettono di divorziare in tempi rapidi senza spendere una fortuna ed in maniera totalmente legale. Si parla di 3.500 euro. In Spagna il costo si aggira intorno ai 7 mila euro, mentre in Francia ed Inghilterra i prezzi sono decisamente più alti ( 13 mila e 15 mila).

In merito l’Osservatorio permanente sulle famiglie, con dati Eurispes alla mano, ha condotto un’indagine secondo la quale ben l’82% circa degli italiani è favorevole al divorzio facile e breve.

E voi, cosa ne pensate?

 

 

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