Il turismo gay non conosce crisi

Se c’è un tipo particolare di turismo che non conosce crisi è proprio quello omosessuale. Anzi, il turismo gay in Italia continua a crescere, nonostante la crisi che blocca e attanaglia il turismo classico vacanziero. 3 miliardi e 200 milioni di fatturato l’anno, pari al 7% del settore turistico: sono questi i numeri di un fatturato che cresce ogni anno di più.

Questo perché, almeno secondo gli esperti del settore,  «Il turismo gay ha enormi potenzialità di spesa, soprattutto perché ha la libertà di scegliere qualunque cosa in vacanza». Infatti sono gli omosessuali, gay e lesbiche, i viaggiatori che si concedono più spesso le vacanze, anche se vengono consumate per periodi più brevi. Tra le destinazioni preferite, il 66% dei gay sceglie di viaggiare verso i meravigliosi Paesi caldi, soprattutto durante i mesi estivi. Gli uomini omosessuali preferiscono di gran lunga i viaggi culturali nelle città d’arte, mentre le donne optano per viaggi in famiglia e mete nelle quali è possibile dedicarsi ad attività all’aria aperta. Non a caso sta crescendo anche il settore dedicato alle crociere specializzate per i gay, sia single che in famiglia. Inoltre il 59% delle coppie omosessuali possiede un cane, e il 10% di esse porta l’amico a quattro zampe in vacanza con loro. Stando agli esperti del settore, questo comportamento sta a significare che  “Le famiglie gay  cercano sempre più luoghi family friendly e non gay friendly”.

Per questi motivi, ed anche tanti altri, l’Italia è un Paese che attira il turismo omosessuale. Vuoi per il clima mite o le bellissime città d’arte, vuoi per il buon cibo e le splendide spiagge, sempre più gay decidono di trascorrere le loro vacanze nel Belpaese.

In merito a ciò, occorre ricordare che il prossimo 27 e 28 settembre, per il terzo anno consecutivo, sbarcherà a Bergamo il cosiddetto ‘Expo Turismo Gay’, un workshop dedicato agli operatori del turismo gay, lesbian bisex e transgender.

 

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