Da qualche giorno a questa parte anche Roma, dopo Milano e Genova, è la location di una vera e propria rivolta dei passeggeri contro il caro biglietti. Infatti, per quanto riguarda l‘Atac, la linea di trasposrto pubblico urbano della capitale d’Italia, l’aumento è stato notevole: ben 50% in più rispetto al mese scorso, passando da un costo di 1 euro ad uno di 1,50 euro per titolo di viaggio.
La protesta ha avuto inizio con alcuni gruppi di attivisti dei quartieri San Paolo e Garbatella che hanno letteralmente bloccato le obliteratrici delle stazioni della metropolitana B Marconi, San Paolo e Garbatella, versando su di esse della colla. Queste le parole di chi la compiuto questo gesto: «Abbiamo deciso di esprimere la nostra contrarietà all’ingiustificato aumento dei biglietti dell’Atac. Abbiamo deciso di praticarlo con un’azione diretta che creasse un disservizio ad un’azienda che ci ha sempre ripagati nello stesso modo: attese infinite dei mezzi pubblici, corse sempre più limitate, stazioni fatiscenti. Ma soprattutto una mancanza di visione completa di un piano di mobilità adatto alla nostra metropoli, che invece di promuovere il trasporto pubblico, anche attraverso la costruzione di parcheggi di scambio e l’incremento di mezzi di trasporto collettivi, lascia invariato l’attuale spropositato utilizzo del mezzo privato».
Allo stesso tempo si sta muovendo una protesta più pacifica ed innovativa: si tratta del “ticket crossing”, ed è proprio la forma di protesta non violenta che migliaia di viaggiatori stanno mettendo in pratica in questi giorni. Lo slogan è il seguente: “Atac intelligente. Finita la corsa? Regala il tuo biglietto, diffondiamo un’abitudine”. Sebbene sia una pratica non proprio legale, poiché sul biglietto è dichiarato che il titolo di viaggio non è cedibile a terze persone, ha preso letteralmente piede nella capitale. Così giovani, studenti, meno giovani ed anziati, terminata la loro corsa sull’autobus, nel momento in cui scendono, cedono il loro biglietto già vidimato ad un potenziale viaggiatore; così da poter viaggiare in due o più persone nell’arco di tempo di validità dello stesso (100 minuti).