Caldo il tema del sovraffollamento turistico. L’ultimo rapporto del World Travel & Tourism Council (WTTC) ha rivelato che limitare il turismo nelle città più visitate d’Europa alla media europea potrebbe comportare una perdita di 245 miliardi di dollari di PIL e la perdita di quasi 3 milioni di posti di lavoro in soli tre anni.
Il rapporto analizza le potenziali conseguenze dell’imposizione di limiti al turismo in 11 importanti città europee, tra cui Venezia, Amsterdam, Barcellona e Parigi, dove il numero di pernottamenti per residente supera significativamente la media europea.
Secondo l’analisi del WTTC, imporre un tetto al turismo nazionale e internazionale in queste città comporterebbe una perdita di 245 miliardi di dollari nel PIL del settore viaggi e turismo, 122 miliardi di dollari di perdite di gettito fiscale e 2,9 milioni di posti di lavoro persi tra il 2025 e il 2027. Ciò equivarrebbe all’intero PIL del turismo in Italia.
Il danno finanziario non si limiterebbe alle sole città. Il WTTC afferma che gli effetti a catena della riduzione della spesa dei visitatori si estenderebbero ben oltre i confini cittadini, danneggiando le economie nazionali e le catene di approvvigionamento regionali.
Venezia potrebbe essere tra le più colpite. La città lagunare italiana, che sta già sperimentando l’introduzione di tariffe d’ingresso per i turisti per gestire l’afflusso turistico, rischia di perdere 14,1 miliardi di dollari di PIL diretto e 18,4 miliardi di dollari di attività economica indiretta e indotta. Non sono a rischio solo gondolieri e albergatori. Potrebbe avere un impatto sull’economia del Veneto in generale e spingere l’Italia a perdere 15,2 miliardi di dollari di entrate fiscali, più o meno il costo di costruzione di 260 nuovi ospedali, secondo il WTTC.
Le potenziali perdite di Amsterdam sono ancora più impressionanti: 12,4 miliardi di dollari di PIL diretto e 23,6 miliardi di dollari di impatti indiretti, con 364.000 posti di lavoro nei Paesi Bassi in bilico. Se solo il turismo internazionale venisse limitato, Barcellona e Parigi potrebbero perdere rispettivamente 29 e 30 miliardi di dollari di PIL totale. La Francia, in particolare, rischierebbe di perdere 284.000 posti di lavoro e 16,2 miliardi di dollari di tasse.