Chi ama viaggiare non si pone limiti, cerca di farlo quando può, specialmente da quando è possibile spostarsi da un capo all’altro del pianeta quasi in un batter d’occhio. Eppure tanti sono gli inconvenienti che posso presentarsi, primo tra tutti la crisi economica che attanaglia il nostro Paese (e non solo) e che quindi non permette di viaggiare come si vorrebbe o come si faceva una volta. D’altro canto, ogni giorno nascono nuove, piccole e grandi che siano , soluzioni per cercare di non rinunciare ad un viaggio piacevole.
Tra le varie proposte vi è anche un ritorno al passato, a quella moda che tanto piaceva negli anni ’70: l’autostop. Ovviamente, essendo una soluzione decisamente all’insegna dell’avventura, non è quella ottimale per tutti. Molti, tanti sono i viaggiatori intimoriti dal pensiero di andare in macchina con uno sconosciuto. Certo, potrebbe essere la persona migliore del mondo, oppure un tizio che ha bevuto troppo, che vorrebbe farci del male o semplicemente che ha preso la strada per una pista da rally. In Italia, seppur consentito ad eccezione che sulle autostrade, l’autostop non è molto diffuso. Nei Paesi del Nord Europa, invece, è considerato un modo comodo e low cost per viaggiare. Noi siamo ancora legati al concetto di pericolosità di uno sconosciuto, soprattutto poi se a fare l’autostop sono le donne, da sempre più soggette alle forme di violenza. In realtà basterebbe qualche piccolo accorgimento e un po’ di apertura mentale, e tutto filerebbe liscio.
Una più moderna visione dell’autostop è il carpooling, o carsharing. L’idea consiste nel condividere la propria auto partendo da regole e meccanismi precisi. Ci sono, infatti, siti internet appositi dove mettersi d’accordo in modo da dividere le spese e ridurre l’inquinamento. Anche in Italia questa tecnica sta iniziando a prender piede, soprattutto nelle grandi città, come Roma o Milano. Insomma, un modo alternativo, divertente ed economico per viaggiare!