La fine del mondo è vicina? Che siano i Maya o le catastrofi naturali, o un’imminente presenza di Ufo, il National Geographic, in collaborazione con GFK-Emer, ha condotto un sondaggio che mostra come reagiremmo in occasione del count down in vista della fine del mondo.
Il 58% cambierebbe in un certo senso il proprio stile di vita, infatti trascorrerebbe gli ultimi mesi di vita dedicandosi ai viaggi e agli affetti della propria famiglia. Ma c’è anche chi preferirebbe abbandonarsi ai piaceri della vita e del corpo soprattutto: infatti il 27,2% si dedicherebbe al sesso lasciandosi andare a più non posso. Ovviamente ciò riguarda soprattutto gli uomini, ben il 44%, mentre soltanto una donna su dieci si dedicherebbe al sesso. Il 21,4% lascerebbe il proprio lavoro, mentre il 20,2% direbbe addio alle tanto odiose diete, mangiando a più non posso. Dunque, il sesso, i viaggi e la famiglia sarebbero le tre priorità degli italiani in caso di fine del mondo imminente (e prevista!).
Ma di cosa si ha realmente paura? Dei Maya? O delle catastrofi naturali? Dei terremoti o delle alluvioni? Niente di tutto ciò. La paura del futuro è causata dalla crisi economica, soprattutto nei seguenti Paesi: Spagna (64%), Grecia (57%) e Portogallo (49%). Paura che cala decisamente in quei Paesi che non hanno grandi problemi a livello economico, come la Germania (30%) e i Paesi scandinavi, quali la Finlandia (31%), la Danimarca (25%) e la Norvegia (24%). Per quanto riguarda, invece, l’Italia una possibile congiura economica è temuta dal 35,7 % di coloro a quali hanno preso parte al sondaggio. Al secondo posto vi è la paura di perdere il lavoro, per il 34%. Altro che terremoti (7%), immigrazione (6,9%), inquinamento (6%) o mafia (5%).
E in quale istituzione si avrebbe fiducia in caso di catastrofi? Non di certo nello Stato (2,7%) o nel clero (13,7%). Il 58% degli intervistati farebbe riferimento soltanto alle proprie forze, in barba ai carabinieri e poliziotti (24%).