2013: allarme meduse

E’ l’anno delle meduse questo 2013. La notizia impazza tra la rete e i tg come se fosse la vera notizia di questo 2013: quel che è certo, però, è che le meduse hanno invaso il Mediterraneo quest’anno. Com’è possibile? D’altronde le temperature non sono poi così alte in questa estate! La presenza di questi esseri marini ci viene quindi spiegata dal biologo marino Ferdinando Boero dell’Università del Salento e Cnr-Ismar :

 “A riprova che la presenza di queste specie marine ha come causa prevalente l’eccesso di pesca, più che il surriscaldamento globale. Abbiamo depauperato le specie ittiche, ci sono meno larve e quindi meno baby pesci e le meduse hanno pertanto meno concorrenti per la loro dieta. E così si moltiplicano. La novità è che i bagnanti hanno preso confidenza con queste specie marine e sanno riconoscerle. Sanno, per esempio, che quelle più urticanti hanno tentacoli molto lunghi (la Pelagia o la Caravella Portoghese), e talvolta arrivano ad apprezzare la bellezza degli esemplari innocui”.

Ad essere maggiormente interessate a questo fenomeno sono le regioni del sud Italia, come la Puglia e la Sicilia, ma anche  i litorali spagnoli della Catalogna e di Valencia. Tra i fattori che maggiormente fanno proliferare questa specie, oltre all’eccesso di pesca, come precedentemente accennato, vi è il riscaldamento globale ed alcuni interventi umani che modificano l’assetto naturale dei nostri mari.

C’è chi vede in questa abbondanza di meduse un nuovo ingrediente per la cucina più rinomata: molti chef, infatti, l’hanno già introdotta nel loro menu.

C’è da sottolineare, comunque, che il contatto con le meduse provoca un’ustione, quindi è bene stare molto attenti.

Generalmente nei nostri mari un’ustione di medusa non è pericolosa per l’incolumità della nostra vita, ma la reazione può durare da qualche ora a qualche giorno. Quello che è bene sapere è che, in caso di contatto con una medusa, è opportuno evitare il fai da te, ma occorre rivolgersi a del personale medico specializzato.

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