L’ultima eruzione s’era verificata 115 anni fa e oggi il vulcano Tongariro, sito nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, torna ad eruttare.
Nessun danno a individui o cose, solo una colonna di fumo, cenere e polveri che, per questioni di sicurezza precauzionale, ha bloccato alcuni collegamenti aerei apportando non troppo disagio alla popolazione in zona.
Nulla di troppo spaventoso, anzi, un grande spettacolo per chi ha assistito. Malgrado molte aperture di sfogo del Tongariro siano ancora aperte e relativamente attive, nel complesso i livelli d’attività del vulcano si sono ridotti. L’eruzione ha stupito molti ricercatori in quanto, nei giorni precedenti all’avvenimento naturale, non era stata registrata alcuna attività sismica d’interesse in corrispondenza del Tongariro.
Non si esclude l’opportunità di ulteriori eruzioni ma resta ancora da capire se ciò che si è verificato costituisca un piccolo campanello d’allarme per qualcosa di più grave, di eruzioni più pericolose o addirittura catastrofiche. Non viene meno dunque, per il momento, lo in cui si trova la popolazione per un eventuale e improvviso sgombero della zona interessata.
Stiamo parlando di un vulcano, il Tongariro, che occupa l’altopiano del North Island e attorno al quale si concentra il Tongariro National Park, sotto tutela dell’Unesco. In questo parco vi sarebbero luoghi sacri alla popolazione Maori, noti come tapu.