Tutti che vogliono trascorrere le loro vacanze all’estero, spinti dalla moda del momento e dalla (sbagliata) consapevolezza di spendere al meglio il loro denaro. Non sapendo o non rendendosi conto che la nostra Nazione offre meraviglie inimmaginabili, che l’intero globo ci invidia. Quindi mentre flotte e flotte di turisti arrivano nel Belpaese, noi facciamo le valigie ed espatriamo. E l’Italia, quando l’ammiriamo?
Tra i piccoli centri che offrono particolari assolutamente da osservare e suggestioni da incanalare, senza dubbio Albano di Lucania vale la pena di essere menzionato.
Si tratta di un centro situato nel cuore delle Dolomiti lucane, posto a circa 900 metri d’altezza e popolato da un numero esiguo di persone; 1600 anime appena.
Nella zona si respira un’aria diversa, che rende facilmente suggestionabile il visitatore. Soprattutto grazie agli enormi massi presenti, in ricordo di un qualche antico culto pagano. Uno su tutti spicca ee merita la massima attenzione: la cosiddetta “Seggia del Diavolo”, una panchina (che ospita comodamente tre persone) probabilmente scavata dall’uomo ai tempi della preistoria in un monolito abbastanza grande nelle vicinanze della sponda sinistra del fiume Basento. Il nome, che può incutere anche un po’ di paura e tensione, deriva probabilmente dalla forma della roccia che potrebbe sembrare il corpo (con relativa testa) di un demone o comunque di un essere demoniaco.
Da sottolineare che sul lato sud del monolito è raffigurato un volto umano con accanto una croce latina, questo probabilmente perché i cristiani hanno voluto in qualche modo esorcizzare e “risacralizzare” il famoso masso.
Sono state formulate varie ipotesi sulla costruzione della sedia del diavolo, quasi tutte scartate, anche perché la “panchina” è stata costruita a circa 2 metri di altezza da terra proprio nel cuore del monolito: un punto decisamente scomodo per essere stata, ad esempio, costruita da pastori che volevano riposare. Volete accomodarvi? Prego, ma fate attenzione: e’ possibile raggiungerla solo grazie ad una lastra di pietra che poggia sulla parete rocciosa.