Si chiama Noma, si trova a Copenhagen, capitale della Danimarca, e svetta nell’olimpo dei ristoranti mondiali. Tra 50 nomi classificati, il Noma infatti, si è aggiudicato la medaglia d’oro tra tutti e questo grazie anche al suo chef René Redzepi, di soli 35 anni. A stabilirlo è stata una giuria composta da 837 esperti della ristorazione, in occasione del premio San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants, tenutosi lo scorso 30 Aprile. Un podio che non è per nulla variato rispetto all’anno scorso. Secondo e terzo posto, infatti, se li sono aggiudicati due spagnoli: rispettivamente El celler de Can Roca di Girona e il Mugaritz di San Sebastian, sito nei Paesi Baschi.
Strano ma vero: solo un ristorante italiano tra i primi 10, si tratta dell’Osteria Francescana di Modena, la quale si piazza al 5° posto con il suo chef, uno tra i top della cucina nostrana, Massimo Bottura.
Il quarto posto invece spetta ad un ristorante brasiliano di San Paolo, il D.O.M. Gli Stati Uniti anche in fatto di ristorazione non sono da meno e si conquistano tre posti in classifica grazie ai Per Se e l’Eleven Madison Park di New York e l’Alinea di Chicago. A chiudere questa top ten ci pensa l’Inghilterra con il londinese Dinner.
Non molti sono i ristoranti italiani presenti in classifica, oltre i primi 10. Bisogna scendere fino alla 32esima posizione per ritrovare Le Calandre di Rubano, con lo chef Max Alajmo, e poi in 46esima per il Canto di Siena, il cui chef è Paolo Lopriore. Escono dalla classifica invece: Cracco, di Carlo Cracco a Milano, che lo scorso anno era 33°, Combal Zero di Davide Scabin a Rivoli, prima 28°, e Dal Pescatore di Nadia e Giovanni Santini a Canneto sull’Oglio, precedentemente in 38esima posizione.
Benchè i ristoranti italiani non vengono elogiati in questa classifica a noi resta la non magra consolazione che le persone di tutti il mondo rimangono entusiasti dopo aver assaggiato un buon piatto Made in Italy.