Il turismo della crisi, agosto nero

Che in tempi di crisi come questi che stiamo vivendo da qualche mese, e che non accennano a diminuire, si debba “ritagliare” sulle spese extra, ed anche su quelle quotidiane, è abbastanza evidente. Ma che si assista per la prima volta ad un agosto che chiude in negativo dal lato del turismo, è una novità. Una brutta novità. Il turismo, questo sconosciuto, che ha sempre rappresentato per noi un pilastro dal punto di vista economico per il nostro Paese, è crollato facendo cedere anche il mese più competitivo, sotto la crisi.

Il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca ha infatti affermato:

“Agosto, per la prima volta nella storia del turismo italiano ha registrato un -1,1% di presenze complessive, composte da un -3% di italiani e un +2,1% di stranieri.”

E ancora:

“Alla luce di questi dati i primi otto mesi 2012 (rispetto allo stesso periodo del 2011) portano a segnare una perdita del 2,6% di presenze, con gli italiani a un -5,6% e gli stranieri a un +1,2% e un calo di fatturato stimabile attorno al 10% a causa dei prezzi fermi ormai da 3 anni e di accorte politiche tariffarie difficili da sostenere a lungo.”

Probabilmente il calo in questione è dovuto ai prezzi fermi ormai da ben tre anni e a politiche economiche e tariffarie difficili da sostenere, soprattutto per il ceto medio.

Bocca, inoltre, evidenzia:

“Questi risultati mostrano un ridimensionamento parziale delle perdite previste grazie agli incrementi, anche significativi in alcune aree del Paese, della clientela straniera dalla quale partire per rimettere in moto uno dei pochi settori economici dell’Italia in grado di garantire comunque occupazione, che non delocalizza e porta sempre valore aggiunto all’intera filiera economica dei territori”.

La regione che ha vantato un incremento dei vacanzieri è stata la Campania, con un +2,4 di presenze. E’ andata decisamente male per l’Emilia Romagna, terra che ha constatato un -3,6% di presenze di italiani.

 

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