Se le distanze nel 2012 non spaventano poiché basta prendere un aereo, pensate a quanto possa sembrare piccolo e vicino il mondo nel 2022! Infatti tra una decina di anni le distanze nel mondo saranno ridotte ulteriormente. Il Pianeta si rimpicciolirà? Ovvio che no, ma si potrà raggiungere New York da Roma con un volo della durata di solo un’ora!
Marcello Spagnulo, della presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha osservato:
‘’Si stanno gettando le basi per costruire velivoli in grado di raggiungere quote fino a 60 chilometri ed e’ possibile immaginare futuri veicoli da trasporto civili e militari in grado di volare da un continente all’altro in tempi sempre più ridotti’’
Due lustri appena e raggiungere Tokyo, ad esempio, sarà semplicissimo: basterà volare per circa 2 ore. E, cosa ben più impressionante, si potrà guardare con i propri occhi in poco più di tre ore l’Australia, una terra apparentemente lontanissima.
I voli, infatti, saranno sempre più veloci e la conferma è arrivata proprio dal Congresso Internazionale di Astronautica (Iac 2012) di Napoli, che si è tenuto nei giorni scorsi. Insomma, una sorta di ibrido tra aereo e navicella spaziale che accorcerà notevolmente le distanze. Questo è un campo nel quale gli Stati Uniti sono all’avanguardia e certamente i numeri uni del campo, che propongono continuamente nuovi progetti condotti dal Dipartimento della Difesa, come ad esempio lo spazioplano X-37 dell’Aeronautica Militare statunitense, sviluppato con la collaborazione dell’ agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa (Darpa) e con la Nasa. Sempre negli Stati Uniti, hanno sviluppato lo spazioplano Spaceship, dedicato al turismo spaziale.
In Italia l’Asi guarda al futuro e alla possibilità di mettere a punto un velivolo sperimentale per il volo ipersonico controllato. L’Asi sta inoltre studiando, assieme al Centro di Ricerche Aerospaziali (Cira), il progetto Usv (Unmanned Space Vehicle).
«Stiamo sviluppando sistemi di guida e controllo, nuove aerostrutture e materiali in grado di resistere ad alte temperature e velocità elevatissime».
ha detto il direttore generale del Cira, Leopoldo Verde.