Ogni capitale europea ha un suo qualcosa da raccontare ad un visitatore: dalle arti alle tradizioni, dalla cultura locale alla storia. E così il turista interessato di giorno passa in rassegna i musei, le piazze, le stradine, i ristoranti, i quartieri più belli e forse conosciuti della città che sta visitando. Eppure quando si chiudono i musei, e la vita notturna prende il via, la città fa fuoriuscire il suo lato più “peperino”, quello dei night club, del burlesque, dei quartieri a luci rosse.
Un turismo d’altro tipo questo, ma che tuttavia costituisce un tipo di attrazione che oggi trova un alto riscontro.
In molti paesi europei quello che si definisce “il mestiere più antico del mondo” è legale: basta spostarsi già verso l’Olanda, il paese delle cosiddette “donne in vetrina”, in Germania, in Francia o anche in Turchia.
Ad Amsterdam ad esempio, uno dei paesi in cui la trasgressione forse è all’ordine del giorno tanto da non poterla più definire tale: oltre ai famosissimi “coffee shops”, vi è il noto “Red Light District”, ossia il Quartiere a Luci Rosse, nel quale le prostitute si mettono in vetrina per un ormai ribattezzato “window shopping“; questo luogo è il trionfo dell’erotismo e del sesso, con i suoi sexy shop, i night club, i teatri erotici e quant’altro di simile.
Uno dei quartieri più famosi di Parigi è Pigalle, dove oltre al famoso Moulin Rouge, il cui nome regna sovrano nella lista dei “locali sexy”, non manca anche qui ogni sorta di riferimento al mondo erotico: dagli spettacoli bollenti ai completini/costumi sexy esposti nelle vetrine dei negozi.
In Germania è la città di Amburgo a spogliarsi di ogni inibizione e a lasciare spazio al divertimento e al peccaminoso, grazie al suo quartiere Sankt Pauli.
Qui, lungo la famosa Reeperbahn, sorge il più importante Erotic Art Museum, in cui si fa del sesso un arte dalle mille facce.