La giornata della felicità

Domani, 20 marzo,  in tutto il mondo si celebra il diritto alla felicità. Infatti questa festa è stata proclamata dalle Nazioni Unite, infatti a deciderlo è stata proprio l’Assemblea Generale dell’ONU in accordo con i suoi 193 paesi membri lo scorso aprile. La Giornata Internazionale della Felicità, da questo anno in poi sarà una nuova festività che verrà ricordata anche sui calendari, proprio come è accaduto per la Giornata Mondiale dell’Acqua che si celebra il 22 marzo e la Giornata Mondiale della Terra che si svolge ogni 22 aprile.

Ma perché è stata istituita questa giornata? Appare forse superfluo dirlo, ma è bene sottolinearlo: una nazione composta da un alto numero di persone felici, è un Paese felici e, di conseguenza, è un Paese più produttivo rispetto alle Nazioni infelici. Infatti grazie al professor John Helliwell e agli studiosi Richard Layard e Jeffrey Sachs, e alla loro ricerca, si è scoperto che con la crescita del benessere e della qualità di vita è cresciuta anche la felicità globale. Non a caso negli ultimi trent’anni il mondo è diventato 0,14 volte più felice. Per rendersi conto dell’importanza della felicità basti pensare che in un paese dell’Asia, Buthan, è stato istituito il paramentro della Felicità Interna Lorda (Gross National Happiness – GNH) come standard di riferimento sull’andamento del paese (a differenza del resto del mondo dove hanno come parametro di riferimento il PIL). Questo perché, secondo il professor Helliwell:

«Il raggiungimento di un livello di felicità soddisfacente dovrebbe essere una delle linee guide della politica di ciascuno Stato».

Ci sono diversi eventi nel mondo che hanno il compito di festeggiare proprio questa giornata. Ad esempio, i famosi flash mob di “free hugs” (abbracci liberi) a Washington e Huddersfield Town; mentre a Londra si condividono dei messaggi positivi alla Liverpool Street Station o si partecipa ad una lezione di Yoga della Risata.

 

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