Roma è come Napoli: va visitata almeno una volta nella vita. Quale migliore occasione di questa? Potrete finalmente scoprire luoghi e monumenti architettonici prima inaccessibili e chiusi al grande pubblico, ed oggi aperti per essere ammirati e fotografati da turisti e “indigeni”. E’ la Roma che non ti aspetti, quella sconosciuta ai più e, forse, proprio per questo più interessante. Infatti proprio in occasione del prossimo week-end la capitale d’Italia giocherà un ruolo d’eccezione nel coinvolgimento degli amanti dell’arte e della cultura, regalando un fine settimana ricco di eventi.
Si tratta della manifestazione chiamata Open House. E’ un’iniziativa nata per la prima volta in Inghilterra e precisamente a Londra e poi replicata in altre 12 città del mondo, il cui scopo è aprire le porte dei cosiddetti edifici d’autore e di tanti luoghi “segreti” o comunque non accessibili al grande pubblico. Questa interessante e coinvolgente iniziativa è stata organizzata dall’associazione no profit Open City Roma, in collaborazione con Open House WorldWide. In sostanza questa è l’idea di base che ha dato impulso al progetto: aprire una volta all’anno per almeno un fine settimana nelle città coinvoltetutti quei luoghi di alto interesse architettonico, compresi quelli inaccessibili e chiusi durante il resto dell’anno. Il tutto amalgamato da visite guidate totalmente gratuite.
Nella capitale italiana l’iniziativa avrà luogo il 5 e 6 maggio prossimi. Sarà quindi possibile ammirare cento siti romani, che per l’occasione saranno divisi in quattro aree omogenee principali. Queste potranno essere percorse a piedi o in bici, seguendo un itinerario proprio o seguendo i consigli delle guide turistiche.
Tante le possibilità di divertirsi ed imparare: ad esempio, sabato 5 maggio dalle ore 10:00 alle 18:oo potrete visitare gratuitamente Palazzo Madama, che, oltre alla sede del Senato della Repubblica, è un vero e proprio scrigno di opere d’arte. Oppure, sempre sabato, questa volta però dalle 10:00 alle 13:00, potrete gustare tutto il fascino dell’oriente grazie alla visita delll’Istituto di Cultura Giapponese, un edificio costruito dall’architetto Yoshida Isoya, circondato da un elegante giardino caratterizzato da tutti gli elementi tradizionali del giardino giapponese sen-en.