Regalo ai dipendenti: viaggio ed escort gratis

Che la perversione e la sessualità sia la chiave di tutto (o quasi) negli ultimi tempi si era già capito. Ormai non c’è più spazio per la sensualità vera, quella da scoprire. Nella fretta della vita del terzo millennio non c’è tempo nemmeno per spogliarsi. Meglio essere già nudi. In un’era, insomma, dove il sesso e la sensualità la fa da padrone, anche il lavoro, ovviamente, ha risentito di quest’aria bollente.

Stiamo parlando di un caso in particolare (nella speranza che non ce ne siano altri sparsi nel mondo!): l’importante agenzia assicurativa Munich, il quale ha pensato bene di incentivare il lavoro manageriale con dei viaggi premio alle terme di Budapest con la bellezza di 20 escort, o prostitute che dir si voglia.

Pare che in una delle bollenti serate fosse presente un benpensante che ha spifferato il tutto al giornale tedesco Handelsblatt. Ecco le parole pronunciate: «Le nostre ricerche hanno accertato che una ventina di prostitute erano presenti durante una serata organizzata nel corso del soggiorno. Quelle con un braccialetto bianco erano destinate ai manager ed ai migliori venditori».

Il viaggio premio veniva organizzato al Bagno termale Gellert, nelle famose e rinomate terme di Budapest, in Ungheria. Le serate venivano allietate da ben 20 bellissime prostitute, le quali indossavano dei braccialetti così da poter riconoscere le più “esperte” e “brave” nel campo. Ovviamente le migliori erano destinate ai manager più importanti.

Dopo il relax delle terme, vi era a disposizione una cena e dei letti comodi dove potersi appartare per fare qualche chiacchiera e… ! Al termine dell’incontro il manager di turno aveva il compito di lasciare un timbro sul braccio della ragazza nel caso in cui avesse gradito la sua compagnia.

Pare comunque che i due manager che hanno organizzato questi veri e propri viaggi a luci rosse siano stati allontanati dall’azienda e licenziati in tronco. Ecco le parole di quest’ultima: «Questa iniziativa  costituisce una grave offesa alla linea della nostra società che non tollereremo».

Lascia un commento