Vinitaly, dal 25 al 28 marzo

Da domenica 25 marzo a mercoledì 28 è in programma la nuova edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, a Verona all’interno del contesto di VeronaFiere.

Giunta ormai alla 46esima edizione, il palcoscenico di Vinitaly vedrà più di 4.000 espositori provenienti da ogni parte del mondo: dall’Europa, dall’Africa, dall’America e addirittura anche dall’Oceania, su una superficie di 95.000 metri quadrati con ben 12 padiglioni occupati. Quest’anno l’obiettivo è l’aumento della partecipazione da parte dei cittadini, che già nell’edizione precedente fu abbastanza massiccia: si è parlato, infatti, di 156.000 visitatori e più di 2.000 giornalisti di calibro internazionale.

Saranno pieni questi quattro giorni: tra concorsi, convegni e degustazioni del prelibato nettare di Bacco, annoiarsi sarà impossibile. Tanti, dunque, gli incontri che si terranno durante la manifestazione:

– Quest’anno per la prima volta, ViViT – Vigne, Vignaioli e Terroir. Si tratta di una rassegna dedicata ai vini naturali prodotti da agricoltura biodinamica e biologica. Questo perché il tema del biologico è tornato alla ribalta proprio in quest’ultimo periodo poiché è arrivata una direttiva da parte dell’UE che permetterà dalla prossima vendemmia l’utilizzo sull’etichetta della dicitura “vino biologico”.

– Immancabilie il Taste Italy by Doctor Wine, una succulenta degustazione con la partecipazione e l’assistenza di sommelier professionisti con la possibilità di gustare una selezione dei migliori vini attualmente sul mercato e provenienti da diverse regioni italiane. Quest’anno la degustazione vedrà la partecipazione di Daniele Cernilli, detto anche Doctor Wine, che ancora una volta selezionerà una centinaia di vini tra le migliori produzioni, con annesse interviste a produttori.

Appuntamento dunque a Verona per domenica prossima.

Queste le parole di Giovanni Mantovani, direttore di VeronaFiere :

“A fianco di grandi nomi è sempre più facile trovare piccoli produttori che si fanno apprezzare nei ristoranti e nei wine bar di tutto il mondo. Ognuno trova il proprio canale o la sua nicchia di mercato in base a quelle che sono le proprie potenzialità e questo è un altro dato positivo perché dimostra una generalizzata propensione all’export”.

 

 

 

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